Il pepe verde si ricava dalla pianta Piper Nigrum, la stessa del pepe nero e di quello bianco; la differenza fra queste varietà risiede nel tipo di lavorazione e, nel caso del pepe verde, anche dal grado di maturazione. Il pepe verde, infatti, viene raccolto ancora acerbo, poi viene trattato con diossido di zolfo così da mantenere il colore vivido.
Storia e curiosità del pepe verde
Il Piper Nigrum è una pianta tropicale che per crescere e svilupparsi necessita di un clima caldo ed umido. E’ originaria dei paesi asiatici e viene coltivata prevalentemente in India, ma puoi provare a farlo anche a casa tua, magari in una serra oppure in un ambiente caldo. Se trova il substrato e l’habitat giusto, la pianta raggiunge notevoli altezze e puoi avere i primi frutti dal terzo anno in poi; i raccolti annuali possono essere 6-8, e questo premia la pazienza iniziale e rende questa pianta è piuttosto prolifica.
Secondo un’antica leggenda il pepe era raccolto dalle scimmie in quanto le piante nascevano in zone così impervie da non essere accessibili al’uomo. Naturalmente anche il pepe verde possiede tutte le sostanze benefiche presenti nelle altre varietà; la raccolta precoce ed il trattamento a cui va incontro né lasciano inalterate le caratteristiche.
Sembrerebbe addirittura che il pepe verde abbia anche proprietà afrodisiache grazie alla presenza di fosforo, calcio e potassio in concentrazioni elevate che sono presenti in quanto il frutto viene raccolto ancora acerbo.
Un’altra curiosità: il pepe verde fa bene anche agli animali domestici ed è in grado di stimolare l’appetito rendendo i cibi più saporiti. Insomma una spezia dalle mille virtù che, pur non essendo piccante quanto il pepe nero, è sicuramente fra le spezie aromatiche più conosciute ed utilizzate.
Questa varietà di pepe era molto amato già presso gli antichi Romani che lo impiegavano nella preparazione di ricette usate nelle occasioni speciali. Inoltre, fin dai tempi più antichi, erano note le sue proprietà antisettiche e vermifughe ed il pepe verde era usato soprattutto per conservare la carne. Nei paesi asiatici, come la Thailandia, ne viene fatto largo uso, proprio per l’aroma che riesce a trasmettere alle pietanze.
Il pepe verde in cucina: usi e ricette
Le caratteristiche organolettiche del pepe verde lo rendono adatto per la preparazione di moltissimi piatti: zuppe di verdure, secondi di carne e pesce, ma anche frutta e dessert. In genere si può trovare in salamoia per conservarlo più a lungo, poiché tende a perdere presto il suo profumo, soprattutto se esposto al sole o alle fonti di calore. Anche per questo motivo è preferibile aggiungerlo sempre alla fine della cottura. Puoi usarlo in polvere, ma ricorda di macinarlo al momento, sempre per mantenere inalterate le sue tante caratteristiche. Non è raro trovare il pepe verde nei mix di spezie, in special modo con ginepro e coriandolo con i quali si sposa alla perfezione. Esso, inoltre, è uno degli ingredienti base della famosa salsa creola, usata negli Stati Uniti per insaporire la carne.
Naturalmente quando si parla di pepe verde è normale che tu lo possa associare immediatamente alla famosa ricetta del filetto, ma ci sono moltissimi altri piatti che puoi preparare con questa spezia. Una di queste, un po’ insolita e molto aromatica è il Risotto al Pepe Verde. Ti serviranno: 300 g di riso per risotti, 70 g di burro, parmigiano grattugiato, cipolla piccola, circa 1 l di brodo, 1 bicchiere di vino bianco, 1 limone.
Per prima cosa fai bollire il brodo e, nel frattempo, taglia la cipolla a piccoli pezzi che farai appassire a fuoco lento insieme al burro. Aggiungi il riso e mescola, unendo il vino bianco poco per volta; mentre il riso cuoce aggiungi anche il brodo e continua a girare per circa 15 minuti. A questo punto metti il pepe verde e continua a cuocere ancora per qualche minuto. Terminata questa operazione, spegni il fuoco, unisci parmigiano ed un poco di burro per mantecare e lascia riposare. Per guarnire i piatti usa le fettine di limone.